25 febbraio 2025, ore 10.00 – 12.00 • Aula 32 Fondazione Marco Biagi
La digitalizzazione del lavoro sociale: azioni e reazioni di un’équipe multiprofessionale nella gestione del Reddito di Cittadinanza a Modena
Relatrice
FRANCESCA NANNETTI Ph.D Student XXXVIII ciclo, Fondazione Marco Biagi – Unimore
Discussant
ELEONORA COSTANTINI, Ricercatrice Fondazione Marco Biagi
Chair
FRANCESCO CHIRICO, Ph.D Student XXXIX ciclo, Fondazione Marco Biagi – Unimore
Abstract
Con l’intento di indagare uno dei contesti paradigmatici in cui l’innovazione socio-tecnologica innescata dalla digitalizzazione è intervenuta nei processi di ricalibratura e trasformazione del lavoro sociale, questo lavoro rappresenta uno degli esiti del progetto di ricerca Il Reddito di Cittadinanza a Modena: analisi partecipata sull’attuazione della politica, che si colloca nel contesto di implementazione del Reddito di Cittadinanza, gestito dal Comune di Modena tramite appalto ad una cooperativa del territorio, Gulliver Società Cooperativa Sociale.
La realizzazione di interviste semi-strutturate e Focus Group con tutti i membri dell’équipe multiprofessionale coinvolti nel processo di erogazione della misura ha permesso di costituire un corpus di circa 20 ore di audio registrato e trascritto, ovvero un ricco patrimonio informativo da cui far emergere la conoscenza – consapevole e localmente situata – degli addetti ai lavori, impegnati nella concreta attuazione delle misure a livello locale. In particolare, questo studio si concentra sulla dimensione narrativa e discorsiva con cui l’équipe si esprime rispetto alla digitalizzazione di un lavoro ad alta intensità relazionale, con il supporto di strumenti propri dalla Corpus Linguistics e adottando un approccio di Corpus-Assisted Discourse Studies.
In quanto caratteristica distintiva dei sistemi di attività umani, il linguaggio deve essere considerato come fatto sociale che scaturisce, cioè, all’interno di una pratica sociale di costruzione di significato. Il discorso, dunque, in virtù del suo ruolo centrale nella costruzione di processi, identità e strutture sociali rappresenta esso stesso una pratica in grado non solo di rappresentare la realtà, ma di agire e intervenire su di essa.
L’ibridazione tra spazi collaborativi e gli spazi giovanili nella regione Emilia-Romagna
Relatore
CARLO FUSARI, Ph.D Student XXXVIII ciclo, Fondazione Marco Biagi – Unimore
Discussant
STEFANO RODIGHIERO, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Comunicazione ed Economia di Unimore
Chair
FRANCESCO CHIRICO, Ph.D Student XXXIX ciclo, Fondazione Marco Biagi – Unimore
Abstract
Gli spazi collaborativi sono cresciuti rapidamente grazie alla loro enfasi su creatività, innovazione e networking. Il termine comprende luoghi come fab lab, incubatori e coworking, spesso orientati a professionisti e imprenditori. Gli spazi collaborativi enfatizzano anche il ruolo della comunità e delle organizzazioni locali nel guidare l’innovazione sociale affrontando i bisogni sociali insoddisfatti e promuovendo iniziative di rigenerazione urbana “dal basso”.
Di conseguenza, gli SC stanno sempre più ibridando le loro attività per soddisfare un pubblico più ampio oltre ai liberi professionisti e agli imprenditori, comprendendo, ad esempio, anche segmenti di popolazione più vulnerabili. Riconoscendo il valore in termini di impatto sociale, anche organizzazioni del terzo settore e istituzioni culturali stanno adottando le logiche degli spazi collaborativi, e più recentemente anche gli spazi giovanili. I confini tra spazi giovanili e spazi collaborativi si stanno assottigliando, dando origine a spazi ibridi che forniscono ai più giovani risorse, attività e servizi in grado di generare impatto sociale. Tuttavia, i meccanismi di questa ibridazione restano poco esplorati. Questa ricerca qualitativa indaga il fenomeno attraverso uno studio su 25 spazi collaborativi e spazi giovanili in Emilia-Romagna, in contesti urbani e periferici.
L’analisi si basa su documentazione, osservazione partecipante e 44 interviste a gestori, staff e stakeholder esterni. L’uso di più fonti ha permesso di triangolare le diverse fonti di dati e, attraverso un approccio induttivo sono stati identificati tre temi emergenti: i bisogni affrontati, gli ambiti di attività e le sfide organizzative degli SC e degli spazi giovanili. Inoltre, sono state identificate le differenze tra gli SC analizzati e gli spazi giovanili rispetto a due categorie analitiche: il loro pubblico di riferimento – cioè adolescenti (15-19 anni) o giovani adulti (20-35 anni) – e la loro posizione geografica – cioè aree urbane più grandi o aree più periferiche.
Il seminario si terrà in lingua italiana e la partecipazione è libera.
Ulteriori informazioni: +390592056092 | phd_lavorosviluppoinnovazione@unimore.it