16 Dicembre 2021, ore 17:30 • Auditorium Marco Biagi


Intervento introduttivo
ANTONELLA CAPALBI e ELEONORA COSTANTINI, Unimore e Fondazione Marco Biagi-Short on Work

Relatore
SERAFINO NEGRELLI, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Università degli Studi Milano Bicocca

Chair
IACOPO SENATORI, Dipartimento di Economia Marco Biagi e Fondazione Marco Biagi, Unimore


Abstract
La flessibilizzazione del mercato del lavoro rappresenta un percorso che si intreccia fortemente al tema della rappresentanza, e quindi della visibilità, del lavoro e dei lavoratori; proprio per questo, da un punto di vista metodologico, è di estremo interesse indagare questo tema attraverso il mezzo audiovisivo (Quaderni Fondazione Marco Biagi, n.5/2015). D’altro canto, una delle possibili e più visibili chiavi di lettura dell’archivio di Short on Work è il passaggio dal Lavoro di novecentesca memoria a favore dei lavori, declinati secondo le categorie tipiche del nuovo millennio, nel loro essere precari, flessibili, intermittenti, incapaci di dare quell’identità sociale ed economica che il Lavoro del ‘900 forniva in modo massiccio (Accornero 2000). Accanto a questo, emerge in maniera chiara la sempre più massiccia individualizzazione delle relazioni di lavoro, causata dall’agire combinato di vari fattori: la progressiva erosione del ruolo dei sindacati, la moltiplicazione delle tipologie contrattuali a disposizione della parte datoriale, la progressiva emarginazione del ruolo riconosciuto alla contrattazione collettiva a favore della contrattazione aziendale (Passarelli Santoro 2009). Infine, l’uso sempre più intensivo di tecnologie digitali pone nuovi scenari di riflessione, che vanno dal sempre più accentuato disembedding spazio-temporale, alla conciliazione tra lavoro e vita privata, ai nuovi modi di costruire l’identità collettiva (Albano et al. 2018).


Il seminario si terrà in presenza. La partecipazione è libera e aperta a tutti, previa iscrizione.

Traiettorie e rappresentazioni della flessibilizzazione del lavoro. Short on Work dialoga con Serafino Negrelli